Le origini e la storia

HOME




Le sue origini

Casamazzagno di Comelico Superiore, in provincia di Belluno, é un ridente borgo dolomitico, alto sui verdi declivi che fanno da sponda al Gruppo del Popera e a quelli dei Brentoni e delle Terze.
Se questo poggio panoramico, dominato dall' antica chiesetta di San Leonardo e dominante l' intero Comelico, nascono e si sviluppano I Legar. Un luogo di nascita ideale, dunque, per un gruppo che si prefiggeva di mantenere in vita le antiche tradizoni valligiane - cosa già di per se meritevole di plauso - ma anche, e soprattutto, di rigenerarle, rinvigorirle, riproporle alle nuove generazioni affinchè nulla di quanto era stato "inventato" dai nostri vecchi andasse perduto.
Il Comelico è un' arena naturale di incredibile bellezza, un enorme fero di cavallo di prati e di boschi sul quale svettano superbe cime dolomitiche cariche di storia e di incredibile audacia bellica; qui, infatti, durante la prima guerra mondiale, è stata scritta una pagina gloriosa di ardimenti e le gesta e di alcuni valorosi Alpini sono entrati nella ristretta cerchia dell' eroica leggenda. Chiuso quel triste periodo, il Comelico, protetto dalle barriere dolomitiche da una parte e da quelle scistose della Cresta di Confine dall' altra, è rimasto nel suo isolamento, una specie di guscio protettivo, che ha permesso il mantenimento di antiche e consolidate tradizioni come l'uso della lingua Ladina e la pratica della cultura locale intesa anche, tanto per restare nel tema, come musica, balli, carnevali......




La sua storia nel ballo


Per Casamazzagno non era certamente una novità, ma quell' inverno fu particolarmente freddo e a qualcuno saltò in mente che per scaldarsi era necessario muoversi dal letargo ed eseguire un antico ballo, il Paris. Non tutti lo conoscevano, anzi, ben pochi lo danzavano con dovizia e fu cosi che un gruppo di giovani amici decise di approfondirne la conoscenza. Cosa fare? "Ci sono i vecchi, chiediamo a loro" , si dissero. E siccome da noi, grazie a Dio, gli anziani mantengono ancora (speriamo a lungo) il ruolo di "saggi" ed in particolare Zannantonio Bortolo e la moglie Maria furono immediatamente coinvolti. L' attempato, ma sempre verde entusiasmo dei veterani e la loro maestria furono forieri di grandi mutamenti; i giovani impararono, si fecero a loro volta "maestri" e furono ben presto pronti a rinverdire e a mantenere le antiche usanze del ballo popolare. A Casamazzagno, opera meritoria di alcuni intraprendenti specialisti, esiste un Museo Etnografico della Cultura Ladina. Una bella iniziativa, ben progettata, disposta con ordine in una casa del paese che fu la Scuola Materna. La riproduzione del costume indossato da I Legar, realizzata con l' appoggio del Comitato Turistico, è fedele a quegli antichi modelli che sono bellamente esposti nel Museo Paesano.


Nei primi mesi del 1984 avvenne il debutto. Si doveva presentare il Paris al pubblico che, neppure da noi, è magnanimo nel giudicare le novità. Tutto avvenne durante la classica sfilata di carnevale. Fu un successo confortante e incoraggiante. La "gente" aveva capito e accettato lo spirito de I Legar. Fu lo sprone per iniziare la ricerca e lo studio di altre danze comeliane disperse o dimenticate nel tempo. Il risultato eclatante fu l' allestimento di un piccolo, ma completo spettacolo eseguito da sei coppie di ballerini. Con questa rappresentazione nacque ufficialmente il Gruppo folkloristico de I Legar


Nessun commento: